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CASALNOCETO

 

 

Casalnoceto, è situato tra il torrente Curone e le colline che separano la Valle Staffora dalla Val Curone; abitato fin dalla preistoria è tra siti più importanti che documentano la cosiddetta Civiltà dei Vasi a Bocca Quadrata, cultura del periodo Neolitico Medio.

L'antica Nocetum era situata lungo una antica strada, nell'attuale località di Casale vecchio, e le sue origini risalirebbero all'epoca romana. In documenti fra il 700 fino al 1200 vengono citate Casale e Nocetum come di due località con attribuzioni diverse. Nocetum nel 972 viene confermato all'Abbazia di San Colombano di Bobbio da Ottone I Imperatore, il quale nello stesso anno in una donazione al monastero di San Pietro in Ciel d'Oro di Pavia citava Casale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

In località Rosano troviamo la Chiesa di Santa Maria, risalente al XIII secolo ed è quanto resta di un antico convento francescano. Rimaneggiata nel XVII secolo, conserva nella cripta le tombe di dodici esponenti della famiglia Spinola, tra cui l’Ambrogio Spinola governatore di Milano all’epoca dei fatti narrati nei Promessi Sposi.

Infine, sulla collina verso Volpedo, da vedere il Santuario della Vergine Addolorata o della Fogliata (come viene popolarmente chiamata forse perché nascosta tra piante e il fogliame dei boschi), strettamente legato al nome di don Orione sulla cui devozione e vocazione ha molto influito.

 

Da vedere la Chiesa di San Rocco, ricavata da una torre del XIV secolo, l' oratorio san rocco dell’antica cinta muraria demolita nel 1805. All’interno, merita una menzione la volta affrescata dall’artista genovese Lazzaro Tavarone (visitabile su appuntamento).

Di fronte alla chiesa di San Rocco si trova uno dei palazzi più notevoli del centro abitato, facente ora parte della tenuta Vaccari e adibito a location per eventi e alcune stanze custodiscono affreschi religiosi d’epoca del già citato Tavarone e oggetti d’ arredamento, a testimonianza di un vissuto che si rinnova nel quotidiano con la presenza degli ospiti. Visitabile su appuntamento.

Da vedere anche la Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista del secolo XVI e l’ex monastero delle Carmelitane Scalze, ora Palazzo Vaccari.

Nelle cantine dell’edificio scolastico, costruito nel 1907, si trova il museo La Memoria del Passato, unico per originalità nel suo genere, che presenta testimonianze e documenti di vita del secolo XX.

In piazza Martiri della Libertà si può vedere un’antica macina da Gualdo (XVI secolo): il Gualdo è una pianta particolare dalle cui foglie macerate si ricava una pasta speciale necessaria per le tinture dall’azzurro al nero.

 

Da ragazzino Don Orione promise che avrebbe ricostruito il santuario, del quale erano rimasti pochi ruderi, qualora avesse ricevuto la grazia di diventare sacerdote. Mantenne la promessa. Il Santuario fu ripristinato al culto nel 1907 e spesso Don Orione vi si recava nel giorno dell’annuale festa per celebrare e predicare.

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